martedì 6 novembre 2012

ALBANO: PER IL COMUNE LA QUESTIONE RIFIUTI E' “ARIA FRITTA” (di Elena Taglieri)

(Centrale elettrica alimentata ad olio vegetale e diesel)
Con Determinazione Dirigenziale n.3698 del 4 giugno 2012, la Provincia di Roma ha autorizzato la costruzione di un impianto che brucerà oli esausti vegetali (denominati 'fonti rinnovabile biomassa liquida') quale fonte di alimentazione per produrre energia elettrica, da realizzarsi nel comune di Albano Laziale, in via Cancelliera 14/ B 0041.
Un impianto di potenza pari a 350 Kwe, costituito da un gruppo elettrogeno da 0,350 Mwe in esercizio continuo, composto da 2 bancate a V da 6 cilindri, ognuna con ciclo Diesel a quattro tempi, iniezione diretta a turbine con intercooler. Per le fasi di avviamento/spegnimento del motore è previsto un serbatoio di gasolio ausiliario da 5000 litri, adiacente a quello dell'olio vegetale. E nel documento si parla chiaramente di “concentrazioni degli ossidi di azoto e polveri prodotte nella combustione”.
Nonostante l'assordante (voluto) silenzio della Amministrazione Comunale, alcuni cittadini sono riusciti a sapere questa notizia, purtroppo in ritardo, poiché a quanto pare sarebbero ormai scaduti i termini per intraprendere un' azione legale come previsto da normale prassi. Difatti, secondo quanto si legge alla fine della Determinazione firmata dal Dirigente Dr. Antonio Capitani, “Avverso la presente autorizzazione è ammesso ricorso giurisdizionale al T.A.R. Competente o, in alternativa, ricorso straordinario al Capo dello Stato, nel termine rispettivamente di sessanta e centoventi giorni dalla pubblicazione all'Albo Pretorio della Provincia di Roma del presente provvedimento”.Inoltre viene sottolineato che “ai sensi del Decreto Legislativo 387/03 la presente autorizzazione ha efficacia di dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dei lavori.
E allora perché da giugno a oggi, sul portale del sito del Comune di Albano non sono stati pubblicati avvisi, news, ordinanze da parte del Comune riguardo questa autorizzazione?
Qualcuno però lo scorso 20 ottobre, in occasione del corteo cittadino contro l'inceneritore di Roncigliano, ha pensato di chiederlo allo stesso Nicola Marini, Sindaco di Albano nonché Farmacista di Cecchina, E cosi il Primo Cittadino, intervistato, alla domanda su come mai i cittadini non ne sapessero nulla e come mai sia stata presa una decisione senza che fosse passata al vaglio del Consiglio Comunale, ha così risposto: Non c'era la necessità di passare per il Consiglio Comunale. Intanto è un progetto portato avanti dalla Provincia di Roma a cui il Comune di Albano è stato invitato semplicemente come Ente territoriale competente. Noi dovevamo esprimere un parere esclusivamente sulla regolarità urbanistica. Siccome è un impianto in zona industriale, non c'era nessun motivo per potersi opporre. Non c'erano motivazioni amministrative per poter dire di no. C'è stata la richiesta di un impianto industriale in zona industriale. Di conseguenza non si poteva non prendere atto di quanto richiesto dalla Provincia sull'impianto che, comunque, in base alle attuali normative, è a impatto zero, in quanto comunque di fatto è assimilabile all'utilizzo di energie rinnovabili”.
Parole sconcertanti, declamate con disinvolta freddezza da chi, proprio in virtù della carica di sindaco, rappresenta la prima autorità sanitaria del territorio e proprio per questo ha il dovere legale di tutelare territorio e cittadinanza.
Intanto va ricordato che è scientificamente dimostrata la tossicità di una tecnologia che prevede la combustione di oli, e nello specifico in questione, trattandosi di oli esausti, essi rientrano nella categoria dei rifiuti (in questo caso anche 'speciali',) per cui verrebbero 'smaltiti' come nel caso dell'incenerimento.
Poi però il sindaco Marini, con annessa Giunta, parte della quale sembrerebbe all'oscuro di tutto, è anche colui che invita tutta la cittadinanza di Albano al corteo del 20 ottobre con lo slogan 'No all'inceneritore - Si alla salute'.
Ci sono comunque altre importanti inesattezze da contestare al Dott. Marini, in base alle sue dichiarazioni.
In primo luogo, il sito dove sorgerebbe la centrale elettrica non è il polo industriale di Malagrotta, ma una zona nella quale sono presenti, oltre piccole e medie imprese, soprattutto supermercati,
pizzerie, bar, centri commerciali, uffici, studi, abitazioni, luoghi di culto, case di riposo per anziani (!), scuole, più tutta quella gente che quotidianamente vi si reca dall'esterno. Di conseguenza il termine 'industriale' non comporta necessariamente la presenza di camini, ciminiere e fumi, ma può prevedere stabilimenti e magazzini senza emissioni.
Ma anche se si fosse in presenza di industrie inquinanti, il buon senso dell'amministrazione comunale, in virtù del 'principio di precauzione' eviterebbe di aumentare un ulteriore stato di punto di criticità dei fumi ed il conseguente sforamento di esso.
In secondo luogo, trattasi di un progetto imprenditoriale di carattere economico-commerciale di privati tra privati (Società Agricola Olearia Archinà srl, Gains srl, Power Oil Sytstem srl, Parc04 srl) presentato ad un Ente pubblico (la Provincia di Roma) che a sua volta lo ha presentato al Comune (Albano Laziale) nel quale risiede la proprietà privata degli impresari proponenti.
Va da sé che un'Amministrazione Comunale, secondo quanto previsto dalla normale procedura della legislazione vigente (sostenibilità ambientale, certificati antimafia, valutazione epidemiologica delle Asl di competenza, ecc.) ha il diritto-dovere di accertarsi sui contenuti degli obiettivi economico-commerciali di terzi che vorrebbero operare sul territorio, con le relative ricadute economico-commerciali, sanitarie e ambientali.
In terzo luogo, come si legge nella Determinazione dirigenziale, già da novembre 2011 c'è stato un fitto carteggio tra Enti proponenti l'impianto e la Giunta Comunale, con tanto di Conferenza dei Servizi finale tenutasi il 22 maggio 2012 a Roma, nella quale, come si legge dal verbale, l'Ufficio Ambiente e l'Ufficio Tecnico del Comune di Albano Laziale hanno rilasciato parere favorevole dal punto di vista ambientale, urbanistico e edilizio, e “trascorso il termine stabilito per l'adozione della decisione conclusiva,non hanno comunicato il proprio motivato dissenso alla costruzione dell'impianto in questione”.
Un sindaco che qualche mese prima e qualche mese dopo il 4 giugno 2012 declama sul sito web di Albano e sul mensile “AlbanoIn Comune” tutte le 'grandi iniziative' per la zona di Cancelliera: dalla riqualificazione dei Fontanili, all'apertura di una nuova farmacia, al patrocinio per la “1 ^ sagra della Bruschetta”, fino al progetto di costruzione del nuovo cimitero (!).
Ricordo ancora la copertina del mensile 'Albano In Comune' del numero di dicembre, sulla quale campeggiava un grande albero di Natale con appesi i soliti progetti promessi anche in campagna elettorale, con tanto di auguri e firma del sindaco Marini a tutta la cittadinanza.(e nessuno si sarebbe immaginato il 'regalo' del bruciatore di olio esausto..)
Ricordo anche la copertina di 'Albano In Comune' del mese di luglio, sulla quale lo stesso sindaco ritornava ad augurarci buone vacanze, con i soliti messaggi di speranza per un futuro tutto da riprenderci (con un bruciatore di olio esausto ...).
Il tutto nascondendoci appunto la prospettiva di questo nuovo Ecomostro, e il tutto alla faccia di quanto approvato in consiglio comunale e cioè dell'ultimo 'gioiello' amministrativo di Albano, il cosiddetto”Regolamento di partecipazione” di cui Marini ha declamato l'importanza fondamentale in quanto “finalmente rende concreta e reale la partecipazione dei cittadini nel processo amministrativo, nella direzione della trasparenza e della condivisione” e che invitando i cittadini a conservarne copia “...perchè un domani abbiate lo strumento adeguato per essere parte attiva della vita democratica”.
                                                                                    (elena.taglieri@gmail.com)

(questo articolo è stato pubblicato sul numero di Novembre 2012 de "IL CORRIERE TUSCOLANO")