lunedì 4 novembre 2013

IL CORTEO CONTRO DISCARICA E INCENERITORE COME LA 'SAGRA DEL FAGIOLO'? NO, GRAZIE! (di Elena Taglieri)

Un intervento durante il corteo, tra Albano e Ariccia-(clicca per ingrandire)

Ancora un altro corteo, quello svoltosi il 26 ottobre 2013 ad Albano Laziale, per continuare a dire No all'inceneritore e soprattutto alla discarica di Roncigliano. Uno dei tanti, il 13° per la precisione. Meno affluenza del solito rispetto ai precedenti. Tappa finale piazza della Corte ad Ariccia, con finale quasi scontato degli interventi di alcuni esponenti del Coordinamento No-INC. Del 'padrone di casa' (leggi il sindaco Emilio Cianfanelli) nessuna traccia. Nessun altro sindaco presente, né di Genzano, né di Nemi, Lanuvio, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, tanto per citare alcuni comuni nei quali la raccolta differenziata vera porta-a-porta non esiste (mentre ad Albano è iniziata in alcuni quartieri) e che invece conferiscono i propri rifiuti nella discarica albanense. Qualcuno di loro o qualche loro vice e portavoce, c'era all'inizio del corteo, e con fascia tricolore, giusto per le riprese tv e per distinguersi dagli altri cittadini. Ma questo non è bastato, come d'altronde non serve la vetrina mediatica per l'occasione e poi perdersi tra la folla o guardare l'orologio e puntualmente congedarsi per impegni di protocollo, come se questo del corteo non fosse un 'impegno', preso prima di tutto nei confronti dei propri elettori, ma soprattutto un dovere morale verso coloro che abitano a Villaggio Ardeatino, proprio in zona discarica di Roncigliano.

E se al corteo la gente non è stata numerosa lo dobbiamo anche a loro, e a tutto il polverone sollevato a seguito della notizia sul 'blitz' di alcuni cittadini del Villaggio Ardeatino che, con molti del No-Inc, si sono recati la sera di venerdi 26 settembre sotto casa del sindaco Nicola Marini di Albano perchè esasperati dal puzzo insopportabile proveniente dalla discarica e perdurante da mesi. Imprevista iniziativa popolare, questa, che ha suscitato l'indignazione di molta cittadinanza (perfino di oppositori politici) e di conseguenza la solidarietà e la vicinanza al Primo Cittadino proprio da parte dei suoi colleghi di Bacino. Il lenzuolo apparso nei giorni di maggiori miasmi (vedi foto) è stato appeso ad un cancello del Villaggio e riporta la scritta “Sindaco vergogna...lasciateci respirare”, indirizzato chiaramente a Marini. 
Il lenzuolo-striscione appeso ad un cancello di Villaggio Ardeatino  
(clicca sulla foto per ingrandire)
 Il fatto che non vi sia stato apposto il suo cognome lo fa sembrare un gesto di accusa come se egli fosse l'unico responsabile, lasciato invece 'con il cerino in mano', laddove nessuno degli altri sindaci castellani, primo fra tutti quello di Ardea (al cui comune appartiene proprio il Villaggio Ardeatino), si è mai preso la briga di riunirsi con urgenza, tempestività e straordinarietà per risolvere il problema, neppure in prima persona, ma delegando la questione ad un semplice atto 'ad adjuvandum' presentato assieme ai ricorsi e alle battaglie legali portate avanti finora dal Coordinamento No-Inc. 

Il lenzuolo-striscione è apparso dal 24 settembre, a seguito dell'esasperazione dovuta alle continue esalazioni putride provenienti dalla discarica (clicca sulla foto per ingrandire)
 La posizione del sindaco di Albano in tutta questa annosa vicenda sembra assomigliare sempre di più a quella dell'unico intestatario registrato in un contratto di locazione per un appartamento abitato da diversi inquilini, quello che di solito in questo esempio del settore immobiliare, indirettamente ed inevitabilmente si fa garante anche per oneri e doveri degli altri. L'allegoria è in questo caso riferita alla discarica di Roncigliano, simbolico 'appartamento' utilizzato dagli 'inquilini' sindaci e allora ben venga non specificare nessun cognome in particolare sul lenzuolo di protesta: se ne potrebbero aggiungere tranquillamente tutti di tutti i sindaci che utilizzano disinvoltamente la discarica (compresi i comuni di Ciampino, Fiumicino e lo Stato Vaticano). Ciò che occorre da tempo è agire con tutta l'emergenza per un'emergenza pari a quella di un terremoto. Non sappiamo infatti quali misteri accolga quel sito contaminato oramai da trent'anni.

Troppo facile, troppo comodo vedere riproposto a cadenza quasi matematica l'appuntamento per un corteo organizzato dai soli pochi cittadini impegnati contro le devastazioni ambientali, con il rischio, alla fine, di ritenerlo quasi un evento ovvio, magari anche 'storico', se non addirittura folcloristico. Il corteo contro discarica e inceneritore non deve diventare come una 'Sagra del Fagiolo'.


                                                                                                   
                                                                                                                  (elena.taglieri@gmail.com)




(Questo articolo è stato pubblicato su "Il Giornale del Lazio" -uscita del 7 novembre 2013-
ed è scaricabile dal seguente link:

 http://issuu.com/smoothejazz/docs/articolo_su_corteo_del_26_ottobre_2


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