Un intervento durante il corteo, tra Albano e Ariccia-(clicca per ingrandire) |
Ancora un altro corteo, quello svoltosi il 26 ottobre 2013 ad Albano Laziale, per continuare a dire No all'inceneritore e soprattutto alla discarica di Roncigliano. Uno dei tanti, il 13° per la precisione. Meno affluenza del solito rispetto ai precedenti. Tappa finale piazza della Corte ad Ariccia, con finale quasi scontato degli interventi di alcuni esponenti del Coordinamento No-INC. Del 'padrone di casa' (leggi il sindaco Emilio Cianfanelli) nessuna traccia. Nessun altro sindaco presente, né di Genzano, né di Nemi, Lanuvio, Castel Gandolfo, Rocca di Papa, tanto per citare alcuni comuni nei quali la raccolta differenziata vera porta-a-porta non esiste (mentre ad Albano è iniziata in alcuni quartieri) e che invece conferiscono i propri rifiuti nella discarica albanense. Qualcuno di loro o qualche loro vice e portavoce, c'era all'inizio del corteo, e con fascia tricolore, giusto per le riprese tv e per distinguersi dagli altri cittadini. Ma questo non è bastato, come d'altronde non serve la vetrina mediatica per l'occasione e poi perdersi tra la folla o guardare l'orologio e puntualmente congedarsi per impegni di protocollo, come se questo del corteo non fosse un 'impegno', preso prima di tutto nei confronti dei propri elettori, ma soprattutto un dovere morale verso coloro che abitano a Villaggio Ardeatino, proprio in zona discarica di Roncigliano.
E
se al corteo la gente non è stata numerosa lo dobbiamo anche a loro,
e a tutto il polverone sollevato a seguito della notizia sul 'blitz'
di alcuni cittadini del Villaggio Ardeatino che, con molti del
No-Inc, si sono recati la sera di venerdi 26 settembre sotto casa del
sindaco Nicola Marini di Albano perchè esasperati dal puzzo
insopportabile proveniente dalla discarica e perdurante da mesi.
Imprevista iniziativa popolare, questa, che ha suscitato
l'indignazione di molta cittadinanza (perfino di oppositori politici)
e di conseguenza la solidarietà e la vicinanza al Primo Cittadino
proprio da parte dei suoi colleghi di Bacino. Il lenzuolo apparso nei
giorni di maggiori miasmi (vedi foto) è stato appeso ad un cancello
del Villaggio e riporta la scritta “Sindaco vergogna...lasciateci
respirare”, indirizzato chiaramente a Marini.
Il fatto che non vi
sia stato apposto il suo cognome lo fa sembrare un gesto di accusa
come se egli fosse l'unico responsabile, lasciato invece 'con il
cerino in mano', laddove nessuno degli altri sindaci castellani,
primo fra tutti quello di Ardea (al cui comune appartiene proprio il
Villaggio Ardeatino), si è mai preso la briga di riunirsi con
urgenza, tempestività e straordinarietà per risolvere il problema,
neppure in prima persona, ma delegando la questione ad un semplice
atto 'ad adjuvandum' presentato assieme ai ricorsi e alle battaglie
legali portate avanti finora dal Coordinamento No-Inc.
Il lenzuolo-striscione appeso ad un cancello di Villaggio Ardeatino (clicca sulla foto per ingrandire) |
Il lenzuolo-striscione è apparso dal 24 settembre, a seguito dell'esasperazione dovuta alle continue esalazioni putride provenienti dalla discarica (clicca sulla foto per ingrandire) |
Troppo
facile, troppo comodo vedere riproposto a cadenza quasi matematica
l'appuntamento per un corteo organizzato dai soli pochi cittadini
impegnati contro le devastazioni ambientali, con il rischio, alla
fine, di ritenerlo quasi un evento ovvio, magari anche 'storico', se
non addirittura folcloristico. Il corteo contro discarica e
inceneritore non deve diventare come una 'Sagra del Fagiolo'.
(elena.taglieri@gmail.com)