Il cementificio BUZZI UNICEM di Guidonia, attivo dal 1939 (clicca sulla foto per ingrandirla |
Non
bastava la centrale elettrica di potenza 840
kW, con 2 motori diesel alimentata ad olio vegetale, già approvata
con Determina dirigenziale n.7408 del 28.10.2010, nella quale la
Provincia di Roma autorizzava la Società F.I.E.R. Srl
(Forniture Industriali Edili Roma) a costruire l'impianto in via A.
Meucci 27, in zona Marco Simone località Setteville di Guidonia,
Ora
la prolifica 'cicogna' del Dipartimento Tutela ed Aria ha scodellato
due centrali 'gemelle' di 990 kW
ciascuna, nel medesimo giorno. Infatti, il 1° marzo 2013 sia la
Società FUTUR ENERGY
S.r.l. (con Determina n. 910) che la Società COS. IMM
S.r.l. (con Determina n. 911), entrambe con sede legale in Fonte
Nuova (Rm) sono state autorizzate (come al solito, sempre dalla
Provincia di Roma) a costruire i suddetti impianti nello stesso sito
del Comune di Guidonia, e cioè in via J. Tintoretto.
Anche i tempi di presentazione di ognuna e tutto l'iter burocratico
connesso seguono la medesima procedura: il 13 giugno 2011 la data di
presentazione, seppur distintamente, dei progetti 'gemelli' per i
quali successivamente sono state istituite Conferenze di Servizi
dedicate, nei medesimi giorni del 18 ottobre 2011, 10 luglio 2012 e
22 gennaio 2013.
Sono
diversi solo i nomi dei rappresentanti legali delle due societa
(Federico Perazzi per la 'Futur Energy srl'
e Carmelo Rizzo per la
'Coss.Imm srl'),
che a quanto pare hanno reagito comunque in sinergia poiché nello
stesso giorno del 5 febbraio 2013, in riferimento all'istanza di
accesso agli atti presentata dal sig. Durantini (capogruppo del
Partito Democratico di Fonte Nuova) hanno
chiesto all'Amministrazione Provinciale “di
mantenere la massima riservatezza in ordine ai documenti richiesti e,
comunque, di impedire
qualsiasi forma di divulgazione degli stessi”.
Una
richiesta quantomeno singolare, quella di voler mantenere il
top-secret
assoluto, che per molte centrali elettriche ad olio autorizzate di
recente (come quelle di Colonna, di Cancelliera ad Albano Laziale, di
Ardea e Pomezia) non si è verificato.
Il Consigliere Dr. Francesco PETROCCHI |
Evidentemente
perchè, a differenza dell'esito favorevole ottenuto per altre
centrali di cui la gente poco o nulla sa o in certi casi ricevendone
troppo tardivamente la notizia, per questi progetti, invece, si sono
mosse parecchie realtà civiche, forse per qualche 'voce
di corridoio' uscita in tempo dai Palazzi.
Ad
esempio, su entrambe le costruende centrali, il Consigliere
Provinciale Francesco Petrocchi
ha
presentato due interrogazioni in data 19 dicembre 2012, ma nella
determina si legge che ad esse “non
si è potuto dare riscontro in quanto il Consiglio provinciale è
stato sciolto a seguito delle dimissioni del Presidente”. Molto
strana, però, cotanta 'solerzia' da parte della stessa Provincia di
Roma, a nome del Dipartimento Tutela Aria ed Energia, nell'aver
comunque rispettato il protocollo di procedura autorizzando con
evidente autonomia di poteri gli impianti, dopo quasi ben tre mesi
dalle dimissioni di Zingaretti, ora Presidente della Regione Lazio.
La
vicenda si è svolta in maniera tortuosa, in pieno scavalcamento
delle rappresentanze popolari e politiche, calpestando tra l'altro
alcuni fondamentali principi costituzionali, fra cui il diritto alla
salute e la tutela ambientale . Difatti, alla 'Associazione Culturale
pro Santa Lucia' è stato richiesta “ai
fini dell'accesso agli atti, la documentazione che attesti un
interesse diretto, concreto e attuale corrispondente ad una
situazione giuridicamente tutelata”,
mentre la stessa Provincia osserva che “.dallo
statuto dell'Associazione Culturale 'Amici dell'Inviolata' non si
evince un interesse diretto, concreto ed attuale ad una situazione
giuridicamente tutelata”
bensì “un
generico scopo di tutela del Parco dell'Inviolata”,
come
se, per il Dipartimento 04 Servizio 03, la salute e la tutela
paesaggistico-ambientale già di per sé fossero irrilevanti e non costituissero un
diritto prioritario ed irrinunciabile rispetto a qualsiasi innovazione tecnologica e crescita industriale.
Sono
rimaste inevase anche le richieste di annullamento dei due progetti
in quanto“...l'eventuale
dissenso dei Comuni limitrofi non può essere preso in considerazione
poiché fornito da enti privi di competenza ed
inoltre la valutazione della compatibilità
urbanistica
dell'intervento in oggetto, di fatto, spetta al
Comune di Guidonia Montecelio territorialmente
competente”.
Ma
leggendo bene le due Determine, si comprende emblematicamente come il
Comune di Guidonia la propria scelta l'avrebbe fatta già in sede di
Conferenza dei Servizi, con nota prot. 41824 del 22 maggio 2012,
nella quale comunica a ciascuna delle due società Coss. Imm e Futur
Energy, proponenti le centrali ad olio,
“l'intenzione di
formare
un nuovo strumento urbanistico
nell'ambito del quale ridefinire l'area
interessata
dall'impianto”.
Una
bella variazione di destinazione d'uso del piano urbano e
paesaggistico ad hoc, che ha portato quindi il Comune di Guidonia
Montecelio ad esprimere con prot. 57712 del 9/07/2012 “parere
favorevole considerando che essendo gli interventi localizzati in
zona agricola da PRG, il rilascio dell' Autorizzazione Unica
costituisce variazione
del suolo”.
Bel paradosso se consideriamo che il Comune di Guidonia Montecelio
rientra nel 'Patto dei Sindaci contro i Cambiamenti Climatici'
(fortemente voluto dalla Giunta Zingaretti), nel rispetto dei
protocolli di Kyoto.
Nicola ZINGARETTI |
Se
andiamo a sfogliare il 'Bilancio di Energia e Co2 del Comune di
Guidonia Montecelio' (BEI), redatto nell'aprile 2011 da 'Alleanza per
il Clima Italia', come pure il documento SEAP (il Piano di Azione per
l'Energia Sostenibile), emerge una forte ed esplicita posizione
comunale a volere centrali ad olio e similari nel proprio territorio.
Infatti, al paragrafo 'Produzione di energia da fonti rinnovabili',
si legge che “ 2
nuovi centri sportivi (una polisportiva ed una piscina) saranno
dotati di cogeneratori a biomassa vegetale”,
mentre “per il
settore agricolo, che ha un consumo estremamente marginale rispetto
all'industria e terziario, occorre verificare i
potenziali di utilizzo delle agro-energie”.Ma
una centrale a biomassa, liquida o solida che sia, di certo non
immette nell'aria vapori innocui alla stregua di una sigaretta
elettronica.
Una
vera e propria contraddizione quando troviamo scritto che
“l'obiettivo
ambizioso della Commissione Europea significa per il Comune di
Guidonia un passo decisivo di uscire da un'economia e una società
basata sul fossile con un primo passo quantificabile verso
una civiltà solare”,
incentivando anche il car-sharing ed il car-pooling.
Ma
allora appare fin troppo irrazionale la possibilità di conciliare la
futura presenza di queste centrali ad olio vegetale o di quella
alimentata a biogas di discarica (autorizzata il 4.02.2008 dalla
Provincia e dallo stesso Comune alla società MARCOPOLO ENGINEERING)
e le già presenti emissioni delle“2
scuole che possiedono centrali elettriche alimentate a gasolio“,
con
le 'preoccupazioni' che il Comune di Guidonia, sempre nel suddetto
documento 'Bilancio di Energia e Co2' descrive con dovizia quando
afferma che “...dei
4 impianti di produzione di calcestruzzo presenti a Guidonia quello
UNICEM è
certamente il più grande e più impattante“,
che “il
forno utilizza il pet-coke,
ossia i residui
petroliferi pesanti ed oleosi
che, attraverso
un processo di coking, si trasformano in un combustibile costituito
essenzialmente da idrocarburi policiclici aromatici (ad alto peso
molecolare ed elevato tenore di carbonio)”.
Che
senso ha affermare poi che “
...le infrastrutture e la viabilità non sono state migliorate
rispetto alla forte espansione della città e la combinazione di
questi fattori rende difficoltoso il traffico urbano”?
E che dire poi di un Sindaco che ammette: “la
situazione è aggravata dalle caratteristiche atmosferiche della
zona. Guidonia è caratterizzata infatti da una
scarsa ventosità e da
una forte stabilità atmosferica, che
non facilita la dispersione degli inquinanti.
Con il
ristagno degli inquinanti nell'aria che
respiriamo livelli di inquinamento atmosferico superano spessissimo
i limiti stabiliti per la protezione della salute umana. Le
misurazioni della centralina di monitoraggio dell'ARPA testimoniano
la situazione locale”?.
Guidonia,
appunto, con tanto di Acquapiper “
un grande parco acquatico di divertimenti che nella stagione estiva
attrae numerose persone della vicina Roma e dai territori limitrofi”.
L'ex-Assessore Regionale dr. Marco MATTEI |
Nonostante
tutto questo, la Provincia, pur essendo rimasta 'orfana' di
Presidente, liquida la faccenda pronunciandosi un po' alla Ponzio
Pilato lì dove afferma che “..non
è possibile respingere un'istanza autorizzativa per un impianto da
fonte rinnovabile poiché la Regione Lazio non ha
legiferato in materia di siti non idonei e
l'Amministrazione precedente non può sostituirsi ad altro ente
legislativo”.
E allora dobbiamo 'ringraziare' l'ex-Assessore regionale all'Ambiente
Mattei che in due anni e mezzo di mandato si è premurato di
semplificare la V.I.A. (Valutazione di Impatto Ambientale) al punto
da escluderla per molti siti destinati a discariche, stoccaggio e
trattamento rifiuti anche pericolosi, oltre che nei confronti di
questo continuo florilegio di centrali ad olio e biomassa solida,
proposte quasi quotidianamente.
E' sicuramente per questo motivo che a seguito delle istanze di
accesso agli atti del 'Comitato popolare contro gli impianti nocivi
di Fonte Nuova, S.Angelo e Guidonia' e delle altre Associazioni il
Dipartimento provinciale ha imposto alle due società, come
fondamentale prescrizione, di garantire la provenienza dell'olio
combustibile: che sia di provenienza effettivamente vegetale e non
trattato chimicamente, un po' come succede con l' H.A.C.C.P delle
lavorazioni e manipolazioni alimentari: l'autocontrollo lo deve
dichiarare il ristorante, il bar, il negozio o l'industria
alimentare. Ma senza controlli si rischia di chiedere all'oste se è
buono il vino....
Per fortuna si è ancora abbondantemente nei tempi per un ricorso al
T.A.R. (60 giorni) o al Capo dello Stato (120 giorni) dalla data di
autorizzazione.
Per
fortuna, però, come si legge ancora nelle due Determinazioni
Dirigenziali, “..l'inizio
dei lavori è subordinato
alla presentazione
dei contratti definitivi degli accordi bonari e dei contratti di
locazione”
poiché i passaggi delle strade di accesso ricade e percorre alcuni
terreni privati.
Allora, cari proprietari dei terreni privati, siate meno 'bonari'.
Con una mano in più sulla coscienza e una in meno sul portafoglio,
anche se di questi tempi la crisi è nera.
(elena.taglieri@gmail.com)