ore 19.41. l'incendio della discarica visto da Cecchina |
Il
disastro accaduto la sera del 30 giugno scorso alla discarica di
Roncigliano, nel comune di Albano Laziale, non sarebbe mai dovuto
succedere.
Già
il 28 marzo 2014 il “Coordinamento No-INC”, anche e soprattutto a
nome della cittadinanza tutta e di quella dell'attiguo Villaggio
Ardeatino, in occasione dell'inaugurazione dell'isola ecologica di
Genzano consegnò al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti
un richiesta-diffida a compiere analisi e controlli sull'intera
discarica (caratterizzazione idrogeologica, lo stato effettivo del 7°
invaso, dell' acqua, di tutti i pozzi-spia, dell'aria).
Veniva
inoltre richiesto il monitoraggio verificato dell'impianto del TMB
(Trattamento Meccanico Biologico), quello preposto allo stoccaggio
RSU (Rifiuti Solidi Urbani), nel quale, secondo le prescrizioni
dell'APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi
Tecnici) contenute nella pubblicazione 'Caratterizzazione
chimico-fisica del biostabilizzato proveniente da impianti di
trattamento meccanico biologico dei rifiuti' “...Il
materiale in uscita da detti impianti va considerato, a tutti gli
effetti, un rifiuto il cui eventuale utilizzo in attività
paesaggistiche e di ripristino ambientale, quale fonte di sostanza
organica, deve essere limitato sia nelle dosi che nelle
destinazioni. È indispensabile, in ogni caso, che esso sia
contraddistinto da un elevato grado di stabilità e da un
basso contenuto di sostanze inquinanti e di materiali inerti.”
Ma
cosa viene effettivamente 'trattato' in un impianto di TMB?
Principalmente
il rifiuto urbano indifferenziato (R.U e R.S.U), quello Solido
Assimilabile agli Urbani (R.S.A.U) a volte recuperato a volte no,
perché destinato all'incenerimento, trasformato in CDR (combustibile
da rifiuto), accessorio fondamentale per impianti industriali volti
alla produzione di energia o di materiali presso le centrali
elettriche collegate ai cosiddetti 'termovalorizzatori' (leggi
inceneritori) o cementifici.
Oppure
finisce direttamente in discarica.
Come
si può leggere, infatti, sul sito dell'ARPAVeneto, :“Il
trattamento meccanico-biologico è finalizzato alla stabilizzazione
della frazione organica presente nel rifiuto indifferenziato residuo
e all’eventuale valorizzazione della frazione ad elevato potere
calorifico mediante la produzione di CDR (Combustibile Da Rifiuti).
Riveste
un’importanza strategica in quelle realtà caratterizzate da un
rifiuto residuo con un elevato contenuto di sostanza organica (come
ad esempio quello proveniente dalla raccolta stradale) che non può
essere conferito direttamente in discarica come previsto dalla
normativa vigente.”
Ergo,
il TMB non evita la discarica, non evita gli inceneritori, ma serve
solo a recuperare e a conferire in discarica rifiuti più conforme
alle normative vigenti e nel rispetto di esse.
Sorge
dunque spontanea la domanda: a che pro la raccolta differenziata, se
poi tutto finisce in un impianto che seleziona e tritura 'la
monnezza' così come viene ritirata, specialmente dai cassonetti
delle vie, che sono oggetti preferiti dai soliti furbetti che
selvaggiamente si disfano con disinvoltura di tutto quel pattume
molto spesso anche 'speciale' e pericoloso?
viale della Primavera a Roma (2015). Rifiuti destinati al TMB |
Senza
scomodare il loschi traffici della malavita organizzata, basta
osservare certi gradi di inciviltà gratuita che partono dallo stesso
cittadino noncurante di rispettare la tipologia degli stessi rifiuti
da eliminare nei contenitori specificatamente dedicati, ma solo per
pigrizia e per indolenza.
D'altra
parte le stesse Amministrazioni, in particolar modo quelle dei comuni
che conferiscono nella discarica di Roncigliano (oltre ad alcuni
della valle dell'Aniene, di parte di Roma, di Fiumicino e dello Stato
Vaticano) non si sono sforzati di fare finalmente rete, di concertare
un inizio contemporaneo e totale di seria e completa raccolta
differenziata porta a porta, evitando così di invogliare coloro che
di soppiatto mischiano pile esauste, medicinali scaduti, materiale di
risulta magari anche con eternit, insieme alla ormai consunta Barbie
della nipote divenuta adolescente e le scarpe fuori moda.
Via Nettunense a Cecchina. Rifiuti destinati al TMB |
In
quasi tutti i comuni del bacino che sversa a Roncigliano continuano
ad esistere parallelamente sperimentali progetti-pilota che
interessano parzialmente l'abitato, creando situazioni grottesche a
macchia di leopardo: quartieri con civici muniti di propri cestelli
condominiali della differenziata, da rispettare scrupolosamente, pena
forti sanzioni (anche se in certe palazzine alcuni residenti
continuano a buttare miscugli di rifiuti nei cassonetti stradali), e
intere strade, vie, sulle quali insistono e si condensano molti
esercizi commerciali, nelle quali i cassonetti della differenziata
neppure esistono, come in via Nettunense e zone limitrofe, a
Cecchina.
Ma
se il rifiuto indifferenziato per un impianto TMB viene scodellato
ex-abrupto
per poi essere 'studiato' e selezionato da un macchinario non umano,
si apre uno scenario inquietante sulla natura merceologica di questi
rifiuti, alla luce sia dell'anarchia del cittadino non virtuoso che
della disorganizzazione amministrativa, di comuni che non dimostrano
di essere solleciti e che non si interfacciano tra loro, anche per
l'assenza di un decente piano regionale dei rifiuti: di quali
sostanze sono fatti i rifiuti indifferenziati? Basta solo entrare in
certi esercizi commerciali e rendersi conto della puzza emanata da
oggettistica varia.
Invasi
dall'economia del dragone, ahimè nella stragrande maggioranza di
pessima qualità, siamo immersi da cose che se analizzate perbenino
risulterebbero cancerogene anche solo a guardarle.
Inutili
i sequestri quasi giornalieri di tonnellate di ciarpame, tanto si sa
che al di là dei 'tarocchi',
si vive del poco che costa poco e se dura un anno, siccome costa
poco, l'anno successivo si ricompra. E se si rompe, idem, tutto nella
spazzatura.
21.03. L'incendio a Roncigliano continua... |
Come
dire, tutto nel grande pentolone di un impianto TMB, dove i processi
di selezione e stabilizzazione hanno i loro tempi e nell'attesa lì
rimangono a giacere gli scarti del nostro consumismo (figlio del più
moderno capitalismo) e della nostra precarietà economica (chi poco
ha compra quello che costa poco, ma che è di pessima qualità).
Poi
succede che tutto questo miscuglio semi-tossico vada a fuoco, come è
successo il 30 giugno a Roncigliano, e c'è da preoccuparsi
doppiamente.
Nonostante
ciò, la popolazione è stata tranquillizzata. Hanno minimizzato le
risultanze dell'analisi dell'aria, fondandosi unicamente sulle
centraline di Cinecittà, Eur Fermi (nella Capitale) e Ciampino, pur
risultando emblematicamente evidente ai residenti e a chi ha
pubblicato foto apparse anche sui media on-line che l'infernale
montagna di fumo si è diretta come una minacciosa piovra verso il
litorale sud e non verso Roma, per questioni legate al vento.
Anche
Aprilia è stata interessata dalle nocive conseguenze del rogo, ma i
valori della centralina della città pontina non sono stati resi noti
nella relazione dell'ARPA di due giorni fa.
20.29. La nube tossica su Cecchina si propaga verso il litorale ed i Castelli a sud |
I
tests relativi al sito più vicino alla discarica, quelli della
centralina posta presso la scuola elementare di via Pantanelle in
località Cancelliera, quelli che più di altri possono
effettivamente descrivere le ricadute immediate del disastro
ambientale, hanno tempi previsti più lunghi (circa una settimana
all'indomani dell'accaduto).
Quella
di Roncigliano è una discarica che già al 21 marzo 2014 si
presentava con soli 8 metri restanti di profondità a fronte dei 30
che sarebbero dovuti bastare fino al 2020, e che secondo i controlli
tecnici dell'ArpaLazio (rapporto n. 109036) dimostrava di essere
stata oggetto di violazioni (rifiuti anche pericolosi privi delle
autorizzazioni) tra il 2013 e il 2014.
E
intanto si continua a respirare chissà che cosa, e non solo i
postumi dell'incendio durato fino alle 6 del 1° luglio, ma anche i
fumi minori di alcuni focolai interni all'impianto di TMB della
discarica castellana che si sono sprigionati continuando per ore ed
ore, in giorni successivi.
“Lo
scopriremo solo vivendo”
cantava Lucio Battisti: purtroppo le conseguenze sanitarie ad eventi
gravi di questo genere, come dice un caro amico chimico Lino, non si
manifestano subito, ma successivamente nel tempo, perché non si
tratta di una purga dagli effetti immediati e repentini.
(elena.taglieri@gmail.com)