Poco importa se in questo momento la
copiosa perdita d'acqua che da settimane si sversa sul manto stradale
di via Portogallo a Cecchina di Albano Laziale sia stata fermata, con
annesso asfalto ancora una volta 'rattoppato'.
Quello
che veramente importa gravemente è lo sperpero idrico a cui i
residenti hanno assistito per giorni e giorni, nonostante i numerosi
e quotidiani solleciti all'A.C.E.A. in
primis
(con telefonate, fax e quant'altro), ma anche allo stesso sindaco di
Albano Laziale.
L'inerzia
ed il disinteresse più totale lo dimostra il video
(https://youtu.be/PtsTnJhzyUw(https://www.youtube.com/watch?v=oWdTPVguTxk),
con la ripresa più recente di sabato 2 aprile alle ore 18.47, nella
quale si assiste alla visione di un vero e proprio ruscello a cielo
aperto, una specie di 'fontanella zen' che certo non suscita moti
interiori di relax nei residenti, ma al contrario di rabbia per un
fenomeno che da anni in questa strada si ripete sistematicamente e
sistematicamente passano troppi giorni fin quando si rimedia al
guasto.
La
sagace saggezza popolare di un signore anziano del posto ha spiegato
questo fenomeno con la frase ”se
l'aggiusteno poi a fine mese nun magneno...”,
facendo intendere che sostituire tubazioni nuove una volta per tutte
(anziché fascette) comporta il diradarsi della ordinaria e
straordinaria manutenzione, quindi l'inutilizzo di personale per gli
interventi (leggi licenziamento).
Il
paradosso di tutta questa vicenda, tra l'altro molto frequente e a
macchia d'olio in tutto il territorio comunale ed extra-comunale (con
altrettanti consueti ritardi di pronto intervento), sta
nell'iniziativa quasi parallela al guasto idrico dell'inaugurazione
ad Albano Laziale della prima 'Casa dell'Acqua' targata proprio
A.C.E.A., avvenuta in data 16 marzo 2016 in piazza Guerrucci.
Come
si legge da comunicato-stampa del comune “Presenti
il Sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, l’Amministrazione
comunale al completo e l’Ing. Giorgio Martino Responsabile della
Direzione Lavori Acea Ato 2 S.p.A.
La
“Casa dell’Acqua” erogherà gratuitamente acqua fresca,
naturale e frizzante. In tal senso, ogni
settimana, personale Acea provvederà al controllo della macchina e,
ogni notte, si avvierà automaticamente un processo di sanificazione
dell’impianto...”.
Pronosticata,
dunque, garantita e promessa una tempestività di monitoraggio e cura
di un nuovo impianto, con emblematica inosservanza delle emergenze
idriche segnalate sul territorio.
Non
è neppure bastato il triste episodio di Roma avvenuto il 27 marzo
scorso a via di Centocelle a scuotere l'attenzione di ACEA per la
perdita idrica a Cecchina.
La
voragine che si è aperta in via di Centocelle civico 3 a Roma,
profonda 20 metri e larga tre, tra due palazzine Ater ha comportato
la forzata evacuazione di 14 famiglie che non hanno potuto far
ritorno alle loro abitazioni: 50 famiglie temporaneamente accolte
presso strutture alberghiere della Capitale.
A
detta del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco “secondo
un primo sopralluogo congiunto dei pompieri e del personale dell'Acea
l'apertura
della voragine sarebbe stata causata dalla rottura di una tubazione”.
Ma
la realtà più sconvolgente è quella constatata da parte di
Daniele Rinaldi, capogruppo di Fratelli D'Italia del Municipio
comprendente il luogo del disastro, il quale ha riferito che “ i
residenti sono inferociti. Affermano che sono
settimane che avevano avvisato Acea del problema”
(fonte. Roma Today).
All'indomani
di Pasquetta, in via Portogallo a Cecchina la situazione rimaneva
invariata, come lo è rimasta fino al 4 aprile, così come si evince
dal video.
E
allora suonano ancor più paradossali le affermazioni dell'ing.
Giorgio Martino di A.C.E.A. nel comunicato-stampa dell'inaugurazione
della 'Casa dell'Acqua' ad Albano Laziale, quando egli
afferma:“Quella
di Albano fa parte delle oltre 100 “Case dell’Acqua” che Acea
installerà, entro il 2016, a Roma e in provincia. I 100 apparecchi
porteranno significativi vantaggi
sia
in termini di sostenibilità ambientale che di benefici per le tasche
dei cittadini...”,
perché in via Portogallo da giorni non si sono rispettati né la
sostenibilità ambientale né i benefici economici dei residenti.
Ci
si chiede nella più totale indignazione quale sia a
posteriori
il 'beneficio' di questa perdita idrica. Quanto costerà ai cittadini
tutto questo spreco perpetrato h.24?
Ci
si chiede anche in che stato sia il sottosuolo di via Portogallo,
infiltrato per settimane.
Quale
'sostenibilità ambientale' viene rispettata se bisogna assistere
inermi a questi gravi disservizi. Sono inutili e assai poco
realistiche le parole dette dall'Ing. Martino all'inaugurazione
quando afferma che “Quella
di Albano fa parte delle oltre 100 “Case dell’Acqua” che Acea
installerà, entro il 2016, a Roma e in provincia”, mentre
si viene a sapere dall'ISTAT, in base proprio censimento delle acque
per uso civile del 2014 (secondo dati raccolti nel 2012) che già nel
territorio di Roma e provincia il 45% dell'acqua potabile va
irrimediabilmente perduto.
Oramai
gli anomali cambiamenti climatici non garantiscono stagionalità con
piovosità regolare e di naturale ciclicità. Quasi sicuramente
potremo attenderci un'estate torrida o un inverno secco e soleggiato,
senza precipitazioni, fenomeni che qualche mese fa hanno destato
preoccupazione in molte città che hanno visto innalzarsi il livello
di smog.
Non
possiamo permetterci di veder svuotate le riserve idriche per
negligenza di chi non rispetta la sicurezza delle infrastrutture.
Va
solo seriamente ricordato e meditato che mondo ci sono milioni di
persone che debbono percorrere chilometri pur di riempire una sola
tanica d'acqua da 5 litri e farsela bastare. E in Italia capita di
trovarsi in paesi e località dove l'acqua viene erogata a
determinati orari.
D'altronde
non sono neppure nuove le ordinanze comunali, proprio del territorio
di Albano Laziale, del sindaco Marini, rispettivamente del 2012 e del
2014, nelle quali la cittadinanza veniva 'invitata' “a
evitare
qualsiasi spreco di acqua potabile
adottando comportamenti virtuosi, per un uso razionale e corretto
dell'acqua stessa, come: riparare
prontamente perdite, anche minime,
da rubinetti, sciacquoni, etc”,
, con precisi 'ordini' (“a
tutti gli utenti del servizio idrico integrato un
uso estremamente accorto dell'acqua
fornita da pubblico acquedotto”),
'divieti' e conseguenti annesse sanzioni amministrative fino a 500,00
euro “considerato
che l'acqua
distribuita dagli acquedotti pubblici è un bene prezioso e
limitato”,
“considerato
il carattere di contingibilità e urgenza del provvedimento, allo
scopo di preservare la maggiore quantità di risorsa disponibile
all'uso umano ed alimentare”, 'ricordando'
alla medesima popolazione che gli accorgimenti prescritti
“comportano,
oltre ad un
sensibile impatto di tipo ambientale e civico, anche un non
trascurabile risparmio economico per gli utenti”.
La
dispersione idrica è una costante sul territorio di Albano, in
particolare proprio a Cecchina, dove già negli anni passati si sono
verificate perdite durate settimane, con altrettante di attesa
affinché l'Acea intervenisse, così come spesso si verifica sulla
via Nettunense, che in quel periodo interessò anche il piazzale
della stazione, ambedue in prossimità di esercizi commerciali,
episodio riportato anche nel video-inchiesta 'Ecoballa' di Daniele
Castri, nell'agosto del 2013
(https://www.youtube.com/watch?v=oWdTPVguTxk),
Al
sindaco Nicola Marini, che a conclusione della inaugurazione di Via
Guerrucci ha anticipato il suo progetto con un ”Abbiamo
intenzione di
installare
altre “Case dell’Acqua” anche nelle frazioni di Cecchina e
Pavona”,
va un serio monito: i cittadini non debbono essere periodicamente
costretti ad 'inondare' (tanto per stare in tema) Acea ed il Comune
con fax e telefonate di sollecito per i disagi idrici subìti.
Prima
di attuare nuove e lodevoli iniziative bisogna riparare quello che
non funziona.
Lo
diceva anche Cristo “Nessuno
cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio”
(Marco, 2,18-22).
Via
Portogallo come Via di Centocelle? No, grazie.