giovedì 17 gennaio 2013

DELTA PETROLI SPA RICHIEDE RETTIFICA E REPLICA ALL'ARTICOLO PUBBLICATO SUL N. 33 DI 'ECO16' CIRCA LE CENTRALI ELETTRICHE AD OLIO VEGETALE APPROVATE DENTRO GLI OSPEDALI 'I.D.I'. E S.CARLO DI NANCY (di Elena Taglieri)

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 Il 10 gennaio 2012 è pervenuta al Direttore di  'ECO16'  una richiesta da parte di DELTA PETROLI S.P.A.(tramite proprio Ufficio Legale) di 'chiarimento e rettifica' riguardo il mio articolo pubblicato sul medesimo mensile e relativo blog:


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Il giorno prima (9 gennaio 2013), invece, era apparso un commento poco elegante sul blog di ECO16, firmato da 'Anonimo', a cui ho prontamente risposto:

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Così, la richiesta di rettifica, per correttezza e trasparenza, è stata pubblicata sia sul blog di ECO16 in data 14 gennaio (http://ecodiariccia.blogspot.it/2013/01/da-delta-petroli-spa-riceviamo-e.html), sia nel successivo numero
 La risposta del Direttore Giuseppe Gambacorta ha giustamente rispecchiato il senso di quello che vuole essere l'informazione: capillare, attuale, obbiettiva. Le sue parole:
"Come è nostro costume pubblichiamo questa rettifica. Ritenevamo nostro dovere mettere a conoscenza dei nostri lettori della notizia in questione così come accettiamo tutte le opinioni che contribuiscono ad un confronto civile sulle problematiche ambientali ed energetiche."

Quale sarebbe, dunque, lo sbaglio fuorviante da parte mia? Quello di aver definito 'ecomostri' due centrali elettriche alimentate ad olio vegetale e metano dentro due ospedali e a pochi metri dalle abitazioni civili? Beh, a leggere bene, si capisce a chiare lettere che i due impianti di cui sopra non sono certo dei narghilè a vapor d' acqua di rose...

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Una cosa è certa : chi ha li ha autorizzati (in questo caso la Provincia, il Comune, la Regione) ha delle responsabilità morali e giuridiche nei confronti della cittadinanza, diverse da chi li ha proposti. Certi progetti possono essere azzardati ed entusiasti come i capricci dei bambini, ma sta sempre ai saggi genitori capire se soddisfare i desideri dei loro figli contribuisce veramente per il loro bene.


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 In ogni modo vale la pena documentarsi scientificamente sulla natura e conseguenze di composti della combustione.
Ne riporto una breve relazione a cura del Chimico prof. Aldo Garofolo.
Buona lettura 

                                                                                            (elena.taglieri@gmail.com)
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Oli usati – combustione ed emissioni
                                                (a cura del prof. Aldo Garofolo- Chimico)

Residui carboniosi
Questi comprendono una sterminata serie di composti dei quali i principali sono:
idrocarburi incombusti
-idrocarburi policiclici aromatici - benzopirene
-benzene
aldeidi alifatiche e aromatiche

Gli oli  vegetali usati e non, a causa della loro elevata viscosità e densità e quindi all’incompleta combustione rispetto al gasolio, producono emissioni con maggiori residui carboniosi totali. Lo scostamento medio rispetto ai valori del gasolio è pari al +17,6%.

Ossido di carbonio
Tutti gli esperimenti hanno evidenziato come la quantità di ossido di carbonio sia maggiore rispetto alla media emessa dal gasolio usato come confronto. L’incremento medio è pari al +93,71%, dovuto all’incompleta combustione dell’olio a causa dell’elevata densità e della scarsa nebulizzazione.

NOossidi di azoto
Per questi due ossidi azotati i dati dei ricercatori sono contrastanti e vanno da un calo del 26% a un aumento del 17%.

Polveri
Nella combustione dell’olio usato, senza preriscaldamento, le polveri emesse sono significativamente maggiori se confrontate con quelle prodotte dal gasolio.

Emissioni non regolamentate
Sono quelle per le quali non esistono limiti di legge vincolanti: è il caso di alcuni idrocarburi policiclici cancerogeni come il benzopirene o aldeidi altrettanto cancerogene come la formaldeide.
Alcuni autori (Krahl e altri) riportano aumenti medi del benzopirene del 150% e della formaldeide del 288% rispetto al gasolio.


Emissioni prodotte dalla combustione degli oli usati in motori diesel.

Una grande importanza nel campo delle energie rinnovabili, soprattutto per quel che riguarda i combustibili, è riservata agli oli di scarto.
Nei casi che si prenderanno in esame, si sono alimentati dei motori con olio di girasole usato per la frittura, olio derivante dalla plastica e un non specificato olio vegetale di scarto (in questo caso l’olio è stato utilizzato tal quale e modificato).
Gli oli di frittura sono usati principalmente nel campo alimentare e nella produzione del sapone. In alcuni ristoranti, gli oli fritti passano una prima volta attraverso un riciclatore e sono successivamente riutilizzati, dopo di che vengono mandati ai laboratori per la produzione del sapone; in alcune città, l’uso di questi oli come fonte di nutrimento per gli animali è illegale, ed è anche questo il motivo del surplus di questa “fonte di energia”.
Le proprietà dell’olio, quali viscosità, densità e punto di infiammabilità sono sostanzialmente ed evidentemente diverse rispetto a quelle del combustibile fossile.

Confronti: oli vegetali esausti contro gasolio

RESIDUI CARBONIOSI
Questo valore è correlato ai depositi carboniosi nella camera di combustione e nel sistema di iniezione, e si è notato essere considerevolmente maggiore per gli oli vegetali rispetto a quello rilevato nell’utilizzo del diesel nel motore. I residui derivano da una combustione incompleta dell’olio, e si depositano, nella camera di combustione, nei cilindri, nei pistoni e nelle valvole. Studi recenti dimostrano come le emissioni di NOx incrementano all’aumentare dello sporco nel motore, e questo dovuto alla bassa conducibilità termica dei depositi, che producono alte temperature all’interno dei cilindri, le quali aumentano le emissioni degli ossidi di azoto. È stato inoltre dimostrato come eccessivi valori di questi depositi possano portare alla diminuzione delle performance e addirittura alla rottura del motore.

Si prende ora in esame il capitolo emissioni, confrontando i valori di CO, NOx e polveri valutati negli esperimenti presi in considerazione.
Tutti i parametri sono espressi in funzione della potenza del motore, e ad esse si farà riferimento per le variazioni riscontrate di caso in caso.

CO ossido di carbonio
L’ossido di carbonio aumenta all’aumentare del carico. Quando si alimenta il motore con olio di girasole usato, questo tipo di emissioni risulta massimo quando l’olio non è riscaldato prima di essere iniettato (alla massima potenza si ha un massimo pari a 0,7), mentre diminuisce man mano che la temperatura incrementa (0,58 per una temperatura di 75 °C e 0,48 per 135 °C). Il diesel invece ha i valori minori (0,21 al massimo carico).
In linea con i risultati appena ottenuti, anche per Basinger et al. le emissioni di CO per il diesel sono minime. Per l’olio non modificato esse invece sono massime (l’incremento medio è pari al 102,7%) e sono intermedie per l’olio preriscaldato (+ 47,32%).
Tutti gli esperimenti hanno evidenziato come la quantità di ossido di carbonio sia maggiore rispetto alla media emessa dal gasolio usato come confronto. L’incremento medio è pari al 93,71%, dovuto all’incompleta combustione dell’olio a causa dell’elevata densità e della scarsa nebulizzazione: si nota infatti come preriscaldando l’olio le emissioni diminuiscano, proprio perché densità ed atomizzazione si avvicinano ai valori del gasolio.


NOx ossidi di azoto
Per Basinger et al. gli ossidi di azoto emessi quando si alimenta il motore con l’olio sono risultate essere minori a tutti i regimi di utilizzo rispetto al gasolio, e la differenza tra l’olio preriscaldato e non è ininfluente (≈1%). Solo Mani et al. hanno evidenziato un incremento di queste emissioni (pari al 17,07%). Il decremento medio comunque è pari al 26,6%.

HC idrocarburi incombusti
Anche gli HC si formano per combustione incompleta: è per questo motivo che gli oli, salvo alcuni casi, ne producono un maggior quantitativo rispetto al gasolio, a causa della loro maggior viscosità e densità.
Mani et al. hanno riscontrato un incremento della quantità di HC per l’olio in media del 3%.
L’incremento di idrocarburi incombusti, per Basinger et al., è più significativo, sia per l’olio utilizzato tal quale che per quello modificato (rispettivamente +21,7% e +28%).
Lo scostamento medio rispetto ai valori del gasolio è pari al +17,6%.

POLVERI
Si è valutato che per l’olio di girasole usato, senza preriscaldamento, le polveri emesse sono significativamente maggiori se confrontate con quelle prodotte dal diesel.

Quadro riassuntivo
Fig.1 – Rappresentazione delle differenze rilevate per gli oli grezzi in ogni caratteristica considerata.
Variazioni % rispetto al gasolio – scala da -20% a +100% - in blu oli grezzi, in rosso oli di scarto.

                                                        CO  CO2    NOx  HC polveri
Dal punto di vista prestazionale gli oli grezzi sono praticamente assimilabili al gasolio, in quanto le differenze non sono così marcate.
Come si nota però essi pagano in termini di emissioni, che risultano sostanzialmente maggiori per alcuni parametri.
A questo riguardo si ricorda ancora una volta come la mancanza di dati renda impossibile delineare un andamento per le emissioni non regolamentate, che invece sarebbe interessante approfondire vista la nocività di alcune di esse.

Emissioni non regolamentate
A causa della scarsità di informazioni disponibili, si è scelto come riferimento il lavoro sviluppato da Krahl et al., nel quale sono stati sintetizzati i risultati pubblicati da diversi autori di misure di emissioni di combustibili vegetali.
Nella Tabella sono elencate le emissioni percentuali di un veicolo alimentato con olio di colza rapportate alle emissioni quando si alimenta lo stesso veicolo con il gasolio (100%).

Idrocarburi policiclici e aldeidi
FTP-75 Federal Test Procedure
ECE-15 European Commission for Europe

%
%
Benzo(a)pirene (BaP)
+141
+169
Pirene
260
302
Fluorantene
212
308
IPA
189
271
Formaldeide
286
289
Acetaldeide
402
293
Propenale (Acroleina)
825
575
Aldeidi
382
336


BIBLIOGRAFIA

M. Basinger, T. Reding, C. Williams, K.S. Lackner, V. Modi, “Compression ignition engine modifications for straight plant oil fueling in remote contexts: Modification design and short-run testing”, 2010.
M. Mani, C. Subash, G. Nagarajan, “Performance, emission and combustion characteristics of a DI diesel engine using waste plastic oil”, 2009.
S.S. Sidibé, J. Blin, G. Vaitilingom, Y. Azoumah, “Use of crude filtered vegetable oil as a fuel in diesel engines state of the art: Literature review”, 2010.
M. Pugazhvadivu, K. Jeyachandran, “Investigations on the performance and exhaust emissions of a diesel engine using preheated waste frying oil as fuel”, 2005.


In data 18 dicembre 2008 il Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto col Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha adottato il Decreto “Incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi dell’articolo 2, comma 150, della legge 24 dicembre 2007, n. 244” (di seguito DM 18 dicembre 2008) che dà attuazione ai meccanismi di incentivazione già introdotti dalla 72
Legge 24 dicembre 2007 n. 244 (Legge Finanziaria 2008) e dalla Legge 29 novembre 2007, n. 222 (Collegato alla Finanziaria 2008).

Gli oli usati sono soggetti ad incentivazione da parte dello Stato attraverso i certificati verdi (con coefficiente moltiplicativo di 1,8) o la tariffa omnicomprensiva (28 €cent/kWh).


(Sintesi tratta dalla tesi di laurea:
Università degli Studi di Padova - Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali - Corso di Laurea Triennale in Ingegneria Meccanica

Prestazioni ed emissioni dei motori diesel alimentati con oli grezzi. 
Relatore: Ch.mo Prof. Alarico Macor
Laureando: Andrea Zaccaria
Anno Accademico 2010/2011

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