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Era il 28
gennaio 2011 quando la Giunta della Regione Lazio ha approvato la
proposta di legge regionale “Norme per promuovere il consumo di
prodotti a chilometro zero”, tanto da essere decantata per voce
della stessa Presidente Renata Polverini il 5 febbraio 2011 al Circo
Massimo, in occasione dell'iniziativa 'Mercato di campagna Amica',
presenti tra l'altro l'Assessore alle Politiche Agricole Angela
Birindelli ed il Presidente della Coldiretti-Lazio, Massimo Gargano.
La nostra
Governatrice ha tenuto a precisare con vanto che questa “legge
per i prodotti a km. zero, insieme a quella sulla Tracciabilità dei
prodotti e del Made in Lazio sicuramente metterà sul mercato
prodotti genuini e tradizioni espressive del nostro territorio”,
sottolineando la propria missione politica di rinnovamento del
settore, secondo quanto da ella dichiarato: “Come
istituzione regionale ho il dovere di sostenere, promuovere ed
incentivare questo settore”, peraltro richiamando
alla certezza che “infatti questa legge riporta
l'agricoltura e il Lazio al centro dell'economia del nostro Paese”.
Altro
progetto, in via sperimentale,che avrebbe visto luce a partire da
questo 2012, è quello di servire piatti tipici romani nelle mense
scolastiche della Capitale, e con la novità, secondo quanto
affermato dall'Assessore alla scuola Gianluigi De Palo, che “alcuni
prodotti Igp saranno requisiti obbligatori per il bando delle mense
scolastiche”.
Così,
sempre nel 2011, nell' ultimo mese dell'anno, all' Istituto Tecnico
Agrario 'Garibaldi' di Roma, studenti, docenti e genitori hanno
assaggiato piatti a base di abbacchio offerti da Coldiretti-Roma,
proprio nell'ottica di salvaguardare la filiera agroalimentare del
territorio regionale.
Per chi
non lo sapesse, il termine 'Igp' sta per Identificazione
geografica protetta, termine che certifica e tutela la
provenienza, la lavorazione e la produzione alimentare, come dire che
quel determinato prodotto deve essere originario solo e soltanto di
un particolare e determinato distretto territoriale, ed ivi
elaborato.
Nella
nostra Regione, le filiere ortofrutticola, casearia, bovina, ovina,
suina ed avicola, nonchè delle eccellenze enogastronomiche tipiche,
si condensano prevalentemente nel quadrante compreso tra l'Agro
Romano e l'Agro Pontino, di cui i Castelli Romani possono ben
rappresentarne il 'cuore'.
Le
produzioni vitivinicole ed olearie si sono guadagnate da tempo il
marchio D.O.C. e D.O.P , arrivando in ultimo a conseguire l'ulteriore
D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita), come nel
caso del “Frascati”.
Aumentano
ogni anno premiazioni e riconoscimenti nelle edizioni di “Vinitaly”,
con conseguente incremento delle esportazioni internazionali (non a
caso Barack Obama predilige e preferisce i vini di Aprilia e di
Nettuno). E di questa ampia zona laziale sono le colture vegetali per
i principi attivi destinati al mercato sanitario erboristico,
fitoterapico e farmaceutico.
Eppure
assistiamo ad una posizione miope di certe dirigenze politiche che
risulta incompatibile con la promozione ambientale che vanno tanto
sbandierando: i progetti industriali energetici e di trattamento dei
rifiuti, come nel caso della Turbogas di Aprilia (ahimè già in
collaudo), dell' Inceneritore di Colleferro e di quello che
vorrebbero costruire ad Albano, causerebbero nel nostro territorio
la sommatoria degli effetti nocivi di questi impianti, considerando
appunto che il raggio di azione di inceneritori e turbogas si estende
per un 'area di 70 km di diametro (vedi grafico). Senza
considerare quanto proposto dal Governo Monti in tema di politiche
ambientali, per il quale si darebbe opportunità anche ai
cementifici, tra l'altro abbondanti in tutta la regione, di poter
bruciare rifiuti anche per soddisfare soluzioni di politiche
energetiche.
E sempre
per chi non lo sapesse, la Giunta Polverini ha ultimamente deciso di
chiudere lo Sportello Agricolo di Zona dei Castelli
Romani. A nulla sono valse le due lettere inviate, nello specifico
quella del 17 ottobre 2011 all'Assessore Regionale all'Agricoltura
Angela Birindelli e quella ultima del 1° marzo 2012 alla stessa
Polverini, nelle quali i Sindaci di 12 comuni Castellani (Frascati,
Albano, Ariccia, Castelgandolfo, Ciampino, Colonna, Grottaferrata,
Marino, Montecompatri, Monte Porzio Catone, Rocca di Papa, Rocca
Priora) hanno firmato e richiesto chiedere un incontro urgente con le
autorità regionali per evitare questa chiusura e proporre
alternative.
Ma
intanto la Regione Lazio vorrebbe continuare a farsi bella con il suo
portale 'Made in Lazio', incentivare il biologico nelle mense, ma
allo stesso tempo scegliere siti per discariche alternative a
Malagrotta in zone di eccellenza agroalimentare, offrendo un piano
rifiuti stridente con la politica agricola dei ' Km.zero'.
Che forse
di zero avrebbe solo la distanza dagli inquinanti.
(elena.taglieri@gmail.com)
(Articolo pubblicato su "ECO16-Castelli Romani" del 5 maggio 2012)
(Articolo pubblicato su "ECO16-Castelli Romani" del 5 maggio 2012)
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