Come nel
caso di Albano, anche per Colonna, in via dei Pratoni Parti Comuni
snc, è prevista la costruzione di un impianto che brucerà olio per
produrre 820 Kwe di energia, praticamente più potente e di portata
quasi tripla rispetto all'altro 'gemello' castellano. Ma perché
definirli gemelli? Perché trattasi di progetti presentati nello
stesso giorno (il 21 luglio 2011) da due Società proponenti le
quali, sebbene siano diverse nel nominativo della ragione sociale
(EDOVIT srl per Colonna e POWER OIL SYSTEM per Albano) in realtà si
legge che hanno come referente legale il medesimo sig. Fabio
D'Offizi.
Così
come per quelli di Albano, anche i cittadini di Colonna, per questo
Natale, troveranno sotto l'albero la 'sorpresa' che il Comune ha
donato loro (naturalmente a loro insaputa) e senza la possibilità di
rientrare nei tempi richiesti per un ricorso al TAR (60 gg) o al Capo
dello Stato (120gg) dalla data di autorizzazione dell'impianto (19
aprile 2012), come si evince dalla medesima Determina Dirigenziale
n.1973, giacché i termini risultano oramai emblematicamente scaduti
da ben 8 mesi.
Secondo
il Piano Territoriale Paesaggistico della Regione Lazio, l' area di
via dei Pratoni Parti Comuni, destinata alla costruenda centrale
elettrica alimentata ad olio,“ risulta ricadere nel Paesaggio
Agrario di Valore” e “considerata di notevole interesse
pubblico in quanto definita beni di insieme, vaste località con
valore estetico tradizionale e bellezze panoramiche”, secondo
quanto recita l'art.136 del D.lgs 42/04.
(Clicca sull'immagine per ingrandire) |
Il Comune
di Colonna, che ha partecipato a varie conferenze dei servizi prima
dell'autorizzazione definitiva, si è semplicemente limitato a
pronunciare un parere favorevole esclusivamente per il solo “impatto
acustico dell'impianto”. Niente, quindi, a tutela del
patrimonio agroalimentare locale, nonché della salute dei cittadini.
Ancora
una volta assistiamo al folle paradosso di voler favorire iniziative
private avallate da istituzioni pubbliche in nome di una (forse
voluta) errata disinformazione del termine 'fonte rinnovabile', ben
sapendo che l'olio combusto non è assolutamente eco-compatibile né
rinnovabile, in totale contrasto e violazione della nostra
Costituzione, in special modo dell'art.41.
Come in
tutte le autorizzazioni di impianti a biomassa, classica è apparsa
la clausola che si legge sulla Determinazione dirigenziale sia per le
immissioni in atmosfera dei fumi che per le esposizioni a campi
elettrici, magnetici ed elettromagnetici:” ...pertanto la
società Edovit srl si assume la piena responsabilità per quanto
riguarda i diritti dei terzi o gli eventuali danni comunque causati
dalla costruzione delle opere in questione, sollevando questa
Amministrazione da qualsiasi pretesa o molestia da parte di terzi che
si ritenessero danneggiati”.
Insomma,
giusto per ammettere che non si sta parlando di un enorme alambicco
che distilla petali di fiori, ma in fondo di una centrale che poi
tanto innocua non è.
Giusto
per 'rassicurare' i cittadini di Colonna, Montecompatri, Monte Porzio
Catone, Rocca Priora, Frascati, Zagarolo, San Cesareo, Palestrina,
compresa la periferia sud di Roma (Casilina e borgate adiacenti) che
fra qualche anno, potranno eventualmente rivalersi sulla soc. Edovit
srl,, sempre che nel frattempo esista ancora o non sia mutato il nome
della ragione sociale. Già, perchè nella Determinazione
Dirigenziale viene richiesto obbligatoriamente che “...Edovit
srl. deve comunicare al servizio Tutela Aria ed Energia della
Provincia di Roma eventuali modifiche alla struttura societaria ed in
particolare del nominativo del legale rappresentante..”.
E qui
spunta un giallo. Nei progetti delle centrali elettriche ad olio per
Colonna e Albano, entrambi presentati in data 21 luglio 2011, la
Provincia di Roma ravvisa come Amministratore unico con
rappresentanza legale la sig. Barbara Caraccini per Edovit srl ma
anche il sig. Fabio D'Offizi sempre per Edovit srl (nonché per Power
oil System srl ).
Ma alla
fine chi c'è in via dei Pratoni Parti Comuni snc ? Molto
semplicemente: la TLC Italia S.p.A., quale società di servizi per
conto terzi di telemarketing e teleselling (praticamente un
call-center con cospicuo numero di lavoratori in sede); un Bar
Gastronomia Fredda interno alla TLC , di cui è legale rappresentante
la sig. ra Barbara Caraccini.
Eppoi c'è
la sede della ETIKA SOLAR s.pa., del cui staff fa parte sempre la
sig. ra Barbara Caraccini (in qualità di Amministratore unico).
ETIKA SOLAR è una società di impianti fotovoltaici che sul proprio
sito internet presenta la propria filosofia, obiettivi e 'mission'
con queste testuali parole: “ Ecco un'azienda con una missione
ben precisa: aiutare tutti ad investire i propri soldi sul futuro del
pianeta. E da questi investimenti ottenere un reddito molto
interessante ma soprattutto pulito. Insomma
guardatevi attorno: bot, cct, borsa, immobili, terreni, sono
investimenti del passato, rischiosi e poco redditizi. Il fotovoltaico
mette tutti d'accordo: è gradito all'ambiente (…) Mettiamo
la sensibilità verso la crescente necessità di energia pulita, il
profondo rispetto per l'ambiente e la consapevolezza delle
potenzialità dell'energia solare (…) E' impensabile
continuare a soffocare il nostro pianeta con residui di lavorazione
del petrolio ed ammorbare l'aria per produrre energia. La
soluzione è sulle nostre teste: il sole può aiutarci a salvare il
pianeta contribuendo a produrre sempre più energia a costi irrisori
e senza inquinare. (…) Eticasolar è
nata per questo e per ricercare nuove soluzioni per lo sfruttamento
di quell'immensa fonte di energia pulita che la natura ci ha
regalato..”.
Ma allora
è veramente impensabile ed incompatibile il sentire parlare di
fotovoltaico, di pianeta pulito senza inquinamento, da parte di una
Società (con sede in via Pratoni delle Parti Comuni ) il cui
amministratore unico (Barbara Caraccini) è anche amministratore
unico di un'altra Società (Edovit), con sede in via dei Pratoni
delle Parti Comuni, che chiede autorizzazione alla Provincia di Roma
per costruire una centrale elettrica che deve bruciare olio vegetale
per produrre energia!
E c'è
anche una piccola curiosità. Quella di una Ordinanza Comunale del 24
novembre 2011, nella quale il Sindaco di Colonna Augusto Cappellini
“...considerato
che l’esito delle analisi per il Bar interno alla Soc. TLC Italia
spa sita in via dei PratoniParti Comuni è risultato NON CONFORME ai
seguenti valori di parametro: a. ARSENICO: 24 microgrammi/L (valore
limite 10 microgrammi/L) superiore ai limiti fissati dal D.Lgs.
31-2001 e s.m.i.; ordina l’immediato divieto di uso per il consumo
umano compreso l’uso come ingrediente nella preparazione di
alimenti e bevande delle acque”.
Peccato che tanta solerzia dal parte del Primo Cittadino di Colonna
si sia limitata al (giusto) allarme per l'arsenico presente in via
dei Pratoni delle Parti Comuni nel bar della sig. Barbara Caraccini,
e non si sia invece esteso anche al progetto di un bruciatore d'olio
nella stessa via e proposto da una società con amministratore unico
sig.ra Barbara Caraccini.
Il
tutto con buona pace dei vigneti D.O.C della zona, primi fra tutti
quelli del tanto sudato Consorzio per la Tutela del Frascati.
(elena.taglieri@gmail.com)
(Articolo pubblicato l '11 dicembre 2012 su "ECO16 -Castelli Romani" consultabile al sito:)